Declino e caduta dell’Impero Britannico. Una lettura epocale della Brexit
Declino e caduta dell’Impero Britannico. Una lettura epocale della Brexit
di Gabriele Bonafede
Quando il britannico Edward Gibbon scrisse la grande opera “Storia del declino e caduta dell’Impero Romano” , l’Impero Britannico era in forte ascesa. Si era nella seconda metà del XVIII secolo e, una volta vinte le guerre napoleoniche, Londra avrebbe imposto la “Pax Britannica” a tutto il mondo per un intero secolo.
La impose nel quadro della propria convinzione sui benefici di libero mercato e libero commercio, ancorché sostenuto dalla forza militare laddove necessario.
L’Impero Britannico era molto più grande ed esteso nel globo di quello romano. E si giovava di vie di commercio globali facilitate da una relativa pace che durò per tutto il XIX secolo, a meno di guerre locali.
Gibbon non poteva immaginare quanto sarebbe durato l’Impero Britannico. Oggi noi sappiamo che non esiste più. E con la vittoria di Boris Johnson e la Brexit, sembra che si sia arrivati ai titoli di coda. Il biondo Boris assomiglia ai barbari nordici del IV secolo. A un Alarico intento a saccheggiare una altrettanto imbarbarita nazione.
Le cause del declino e caduta dell’Impero Romano furono molteplici. Tra quelle indicate da Gibbon nella sua vasta opera, risaltano cause del tutto simili a quelle che troviamo per la fase finale dell’Impero Britannico. Ossia, la decadenza della classe politica e la negazione degli stessi valori e delle stesse virtù che avevano resa possibile l’ascesa nei secoli precedenti.